lunedì 20 gennaio 2014

Una panda verde acqua. Storie di primi baci e delusioni

Non ho mai raccontato a nessuno del mio primo bacio, almeno non nel dettaglio. Non lo farò con voi, state tranquilli, ve la scampate!

Ho baciato per la prima volta a un'età in cui le mie compagne di classe avevano già fatto petting tutte e fatto sesso la maggior parte. 
Non avevo un'amica a cui confidare il grande passaggio nell'età adulta, come pensavo allora, ma che guardando indietro ora forse non si poteva nemmeno dire all'adolescenza. Perché a 17 anni suonati uno l'adolescenza la sta già per abbandonare e io invece mi sentivo una bambina senza quel passaggio fondamentale che mi mancava.

E' stato ad una festa? No
A un ballo? No
Al cinema? NO

No è stato nel sedile posteriore di una panda verde acqua, dopo una serata non troppo elettrizzante con un tipo che a pensarci adesso vorrei morire.

Ma cominciamo con ordine.
Il tipo
Lui era più grande di me, amici da un sacco di tempo uscivamo insieme a tutta la compagnia, ma nulla di più.
Io lo vedevo come un figo stratosferico che guarda caso era anche il mio migliore amico maschio. 
Non mi aveva mai vista "in quel modo", mentre io lo avevo "visto" in tanti modi. No, non padre dei miei figli, per fortuna quello me lo sono risparmiato, ma almeno protagonista di una storia appassionata e durevole, sì.
Mi ascoltava e mi consigliava durante le poche conversazioni che non erano incentrate solo su di lui. Era più grande e quindi aveva problemi più grandi dei miei, secondo lui. Le sue conversazioni vertevano sempre su argomenti del tipo: non sono degno per nessuno, mi faccio schifo, sono una merda. Ripensandoci ora, beh sì lo sei.
Era uno che quindi, nonostante fosse secchione, fosse uno sportivo e avesse sempre un nugolo di ragazze che  gli ronzava intorno era continuamente in cerca di rassicurazioni. Ora so che voleva solo rinvigorire il suo ego e i problemi se li immaginava.

La vicenda
Avevamo un intenso scambio di sms, roba che le promozioni del mio gestore telefonico non bastavano mai, anche se scrivevo quasi sempre solo a lui. Arrivavo a superare i 100 messaggi al giorno, oggi è già tanto se ne scrivo 100 in un mese.
Una sera invece di un messaggio di un qualsiasi contenuto mi ha "dedicato" un verso di una canzone. Quanto ero cretina!
E' bastato questo per instillare in me la speranza. A quel messaggio ne sono susseguiti altri e poi i soliti del tipo: Sai non ti vedo più solo come un'amica/ per me sei importante/ sei una persona speciale.
Io andavo in brodo di giuggiole! 

Il fattaccio
Una sera, insieme a tutti i nostri amici siamo andati a vedere un film, Chicken Little. 
Durante il film avevo le farfalle nello stomaco perché immaginavo/ speravo che ad un certo punto dell film si sarebbe girato e non curante delle facce sorprese dei nostri amici mi avrebbe teneramente preso il viso tra le sue mani e mi avrebbe baciato. Illusa!
Continuava a dirmi che il polletto sfigato era lui e quella era la storia della sua vita... quando uno ha dei problemi!
Ci siamo presi per mano iniziando un gioco con le nostre dita, lo sfregarci punzecchiarci scoprirci era concentrato solo nella mia mano sinistra e nella sua destra. Accese le luci me l'ha lasciata.
Per portarmi a casa ha deciso di non prendere la sua macchina ma farla prendere a un'altro, in modo che io e lui potessimo sederci dietro. E' stato allora.
Seduti dietro mi ha abbracciato, i nostri visi vicini eppure per me troppo lontani, agognavo da mesi quel contatto e lui era lì che mi stava facendo aspettare, ancora. Alla fine si è deciso. 
Ha appoggiato le labbra sulle mie. Ci siamo baciati finalmente. Io ero curiosa, quasi scientificamente da grande lettrice di Focus quale ero. Io i Cioè non  li ho mai comprati.
Qualcosa è andato storto. Sentivo l'agitazione, l'eccitazione ma non per aver baciato finalmente LUI, ma solo perché finalmente anche io avevo baciato. Ve lo dico io è una brutta sensazione.
Le sue labbra mi sembravano opprimenti, troppo carnose, grandi e invadenti.
Finalmente dopo 10 minuti di macchina era ora di scendere. 
L'epilogo
Caparbiamente, non paga del mio primo bacio ci siamo organizzati per incontrarci ancora. Avevo dei compiti di fisica da fare e con il pretesto che lui studiava fisica all'università ci siamo visti ancora. Non sto nemmeno a dirvelo che quel pomeriggio non ho studiato, anche se io ingenuamente e diligentemente pensavo che prima avremmo studiato davvero. Come sono naive.
I baci di quel pomeriggio mi sembravano forzati, viscidi. 
Lui era super preso al momento, poiché finalmente stava pomiciando con una che aveva un corpo e non uno scheletro, come invece erano le sue precedenti fidanzate. Io invece mi sentivo in imbarazzo, perché è stata la prima volta che mani altrui scoprivano il mio corpo e non posso spiegarvi che sensazione sbagliata che mi hanno dato. Una parola per descrivere lui? Viscido.
Ne ho poi avuta la conferma qualche giorno dopo. Ci sentivamo spesso e io pensavo ancora che le cose tra noi sarebbero proseguite. 
Una mia amica durante un momento di confidenze mi ha svelato che lei e lui si sentivano da mesi e che forse finalmente sarebbe successo qualcosa.
Io caduta dal pero completamente non ho svelato nulla a lei. Come avrebbe potuto credermi! Io la bruttina ma simpatica con il figo del gruppo. Non ho combattuto per lui, un po' perché i baci non mentono mai, un po' perché ritenevo che non essendo fidanzati (lui non me lo aveva chiesto) non potevo pretendere di marcare il territorio, e un po' perché volevo bene alla mia amica. 
E'  finita che loro due si sono messi assieme e si sono lasciati dopo 7 anni e infiniti litigi.
Io ho scoperto che mentre scriveva a me e a lei, scriveva anche a un'altra e intanto manteneva vive le speranze della sua ex di rimettersi insieme. 

Per fortuna anche se il primo non è stato un granché i successivi hanno ripagato la delusione del primo. 

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