Altra combinazione delle convivenze universitarie è una situazione in cui tutti i coinquilini sono nuovi, magari messi in contatto dalle agenzie varie o tramite internet, che iniziano una convivenza senza conoscersi.
Sembra il delirio ma è una situazione che può portare delle sorprese anche piacevoli.
Per infatti il discorso fatto in precedenza del conoscersi, della confidenza ecc.. in una situazione di tale novità ci vuole molto tempo e se si ha pazienza, messe in chiaro le regole del quieto vivere, si può vivere davvero un'esperienza piacevole e stimolante.
Perchè scegliere una casa piena di sconosciuti?
Perchè hanno abitudini diverse, si impara a conoscere come vive il resto del mondo, aprendo un po' i ristretti schemi mentali che tutti abbiamo.
Perchè si conosce gente nuova, che non vi mangia, ve lo assicuro. E' possibile che i vostri compagni di avventura siano, per varie ragioni, anche vostri compagni di università, magari qualche anno più avanti, e allora ci siano anche dei punti di contatto per le questioni organizzative universitarie, che fanno sempre comodo.
Il mio consiglio quando si affronta tale situazione è quello di portare pazienza per le stranezze altrui, cercare di comunicare cosa ci provoca disagio e cosa no, e cercare di fare gruppo. Sarebbe la prima cosa da fare, organizzare qualche aperitivo insieme, per capire come sono fatti gli altri, per instaurare un rapporto, poi è ovvio che legherete con qualcuno più che con altri, ma questo non significa fare degli orridi e maleducati gruppetti.
Se organizzate un' uscita con i coinquilini estendete l'invito a tutti, anche a quello che a pelle proprio non ci va a genio, per evitare che si creino contrasti all'interno della casa, che non sono MAI cosa buona.
Queste genere di situazione è da gestire e organizzare con la massima cura subito all'inizio. Uno dei coinquilini deve prendere le redini in mano e proporre, chiedere e mettersi d'accordo su tutti gli aspetti e i problemi che possono sorgere in una convivenza. Dalle regole di comportamento, dal chi invito a casa, al dove è consentito fumare e dove no, agli orari in cui si può fare casino perchè nessuno studia. Sembra un discorso da maniaco del controllo, ma se uno pone le basi, senza rendersi antipatico, per un'organizzazione precisa non ci saranno fraintendimenti in futuro, tenendo anche conto che se poi qualcosa non va bene si può sempre cambiare. Molto più arduo è mettere un veto al fumo a dicembre dopo che avete lasciato che un coinquilino fumasse in casa dall'inizio della convivenza, fino al momento in cui esasperati dite basta, ma capite che lui può rispondere che se dava fastidio bastava dirlo prima. Quindi fate il favore, ditelo prima e non passerete dalla parte del torto.
Se invece voi foste il nuovo in un appartamento di inquilini che si conoscono già? Ve lo dirò la prossima volta...
"IL coinquilino. Manuale teorico per una convivenza pratica".
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