Nei post precedenti vi ho parlato di quanto sia difficile relazionarmi con la gente, ma penso che le casistiche non siano finite. Vi ho parlato già di alcune convenzioni sociali che non condivido e di alcune amiche/nemiche nel post subito prima/ dopo questo. Insomma quello di ieri.
Ho una predisposizione genetica per le gaffe e in più una combinazione di fattori ereditari: il non saper trattare e capire le persone da mio padre, e un carattere permaloso ed esplosivo/iracondo da mia madre, che fanno sì che il mio rapporto con il mondo sia sempre una faticaccia. Bel quadretto eh?
Quello che voglio dire è che non so trattare con le altre persone come vorrei, e non so assolutamente gestire le situazioni di stress sociale( come mio pare) e quindi reagisco come una pentola a pressione (come mia madre).
Quando devo dire delle cose spiacevoli, tipo alle mie coinquiline, anche se sono nel giusto, mi manca il fiato, il battito accelera e divento rossa come un peperone senza contare il periodo di precaciramento, che va dalle due ore alle due settimane precedenti, in cui penso e ripenso a cosa dire e come dirlo, e si rivela sempre e comunque un fiasco! Et voilà!
Quella dei miei amici è una faccenda diversa. Io all'esterno sembro sempre calma, anche troppo, soprattutto all'inizio quando la confidenza non è tanta, non sono un tipo espansivo a causa della mia timidezza, e anche perchè non sono di natura un tipo appiccicoso.
Capirete che quando mi viene rivelato in confidenza: "Sai quando ti ho conosciuto ti trovato antipatica", oppure "Pensavo di starti antipatica, non mi parlavi mai!"
Ma dai!!! Adesso tu mi stai antipatica, sappilo! Grrr(madre)
E' perchè fondamentalmente sono timida, e non do molta confidenza (padre) in più ho le espressioni facciali sempre corrucciate (madre).
Quando sorrido sembro inquietante, non potrei mai essere una diva del cinema, mi vedreste su un red carpet a fare le foto? Io no, trascurando il fatto che in foto vengo sempre da schifo, se poi devo sorridere, apriti cielo!
Eccomi qui in uno scatto dal mio book di sorrisi.
Se poi stiamo parlando di una persona di sesso maschile la mia timidezza diventa di dimensioni gargantueliche. Non so perchè, ma divento davvero taciturna se ci sono ragazzi nei paraggi. Forse è una delle reminescenze adolescenziali, non lo so, ma quando si tratta di parlare con qualcuno con cui non ho un rapporto di tipo lavorativo o pratico (dal postino all'idraulico) le parole non mi escono e nemmeno le argomentazioni. Come se tutto quello che esce dalla mia bocca potesse risultare stupido, e come mia nonna e la disney mi hanno insegnato: Quando non sai che cosa dire è meglio che non dici nulla.
Ho iniziato a farneticare, è meglio che io la smetta qui...
Ma io lo so che non sono l'unica! Se ci siete rispindete
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