Una mia compagna delle superiori si sposa.
Questo mi fa pensare, come penso sia normale, al tempo che passa, al liceo, ai miei compagni e anche a me stessa.
Non sono in crisi, non del tutto. Non invidio la mia compagna, anzi sono felicissima per lei, ma questo mi riporta ovviamente a un momento di analisi della mia vita. Senza tutte le paranoie del caso sul perché lei sì e io no? Dove lo avrà trovato un uomo decente?
No quello che mi viene da pensare è che sostanzialmente io dalle superiori non sono cambiata.
Dalle superiori non ho fatto grandi passi avanti, sono ancora la ragazza cicciottella, anzi grassa, insicura, che si veste male e può contare gli amici nelle dita di una mano, quella che esce poco e legge libri o guarda film.
Non ho un lavoro, non ho un uomo.
A volte mi chiedo: "Se io sparissi, cambierebbe davvero qualcosa? Qualcuno lo noterebbe?"
Ho rischiato di sparire una volta, ma è il mio primo ricordo di infanzia, e non ne parleremo mai in questa sede.
Mia sorella dice che farmi vedere da qualcuno potrebbe solo giovare.
I miei ricordi del liceo invece sono ancora vivi e bruciano ancora. Alle superiori ho passato cinque anni di alti, molti pochi, e bassi, molti. Facebook mi ripresenta le vite dei miei compagni, riportandoli alla mia attenzione, e puntualmente sognerò di notte, avrò un incubo ambientato alle superiori. Devo superarla questa cosa, mi dico, eppure le medie sono state molto peggio a confronto, ma le superiori mi sanno di fallimento.
Scelsi una scuola e una classe dove avrei potuto lasciarmi alle spalle i compagni delle medie, che non mi davano tregua, che mi prendevano in giro. Il liceo doveva essere il mio periodo del riscatto e non lo è stato.
Ora vado. Gli incubi mi aspettano.
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