lunedì 23 marzo 2015

La compagna che si sposa

Una mia compagna delle superiori si sposa.
Questo mi fa pensare, come penso sia normale, al tempo che passa, al liceo, ai miei compagni e anche a me stessa.
Non sono in crisi, non del tutto. Non invidio la mia compagna, anzi sono felicissima per lei, ma questo mi riporta ovviamente a un momento di analisi della mia vita. Senza tutte le paranoie del caso sul perché lei sì e io no? Dove lo avrà trovato un uomo decente?

No quello che mi viene da pensare è che sostanzialmente io dalle superiori non sono cambiata.
Dalle superiori non ho fatto grandi passi avanti, sono ancora la ragazza cicciottella, anzi grassa, insicura, che si veste male e può contare gli amici nelle dita di una mano, quella che esce poco e legge libri o guarda film.
Non ho un lavoro, non ho un uomo.
A volte mi chiedo: "Se io sparissi, cambierebbe davvero qualcosa? Qualcuno lo noterebbe?"

Ho rischiato di sparire una volta, ma è il mio primo ricordo di infanzia, e non ne parleremo mai in questa sede. 

Mia sorella dice che farmi vedere da qualcuno potrebbe solo giovare. 

I miei ricordi del liceo invece sono ancora vivi e bruciano ancora. Alle superiori ho passato cinque anni di alti, molti pochi, e bassi, molti. Facebook mi ripresenta le vite dei miei compagni, riportandoli alla mia attenzione, e puntualmente sognerò di notte, avrò un incubo ambientato alle superiori. Devo superarla questa cosa, mi dico, eppure le medie sono state molto peggio a confronto, ma le superiori mi sanno di fallimento. 
Scelsi una scuola e una classe dove avrei potuto lasciarmi alle spalle i compagni delle medie, che non mi davano tregua, che mi prendevano in giro. Il liceo doveva essere il mio periodo del riscatto e non lo è stato. 

Ora vado. Gli incubi mi aspettano. 

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