mercoledì 4 marzo 2015

Caro diario

Caro diario, amo Piero ma non posso dirlo a nessuno quindi lo dico a te.

Questo è ciò che ho trovato aprendo uno dei miei vecchi quaderni. 
Non è il primo che trovo ma di sicuro è quello che mi ha più fatto tenerezza.  
Quanti quaderni iniziati, poche pagine scritte e poi il resto bianco.La costanza non è io mio forte. 
rebeccablairart.tumblr.com
  
Non  ho un ricordo davvero importante dei diari ma adesso che ci penso almeno una volta all'anno iniziavo un diario segreto. Ho sempre cercato di esprimere ciò che non riuscivo a elaborare con la scrittura e scrivere non mi piaceva nemmeno.
Il disegno era uno sfogo della creatività mentre la scrittura era ed è per me anche oggi elaborazione della realtà. Una realtà troppo cinica e complicata per una bambina ingenua e incapace di cogliere le sfumature del comportamento altrui. Una bambina che credeva che quelle parole sarebbero state custodite nella carta e nessun altro le avrebbe viste, senza rendersi che i suoi segreti sarebbero stati alla portata di tutti se il diario fosse caduto in mani sbagliate. 
Non so come avrei reagito se il mio diario fosse stato mostrato nella mia classe, per fortuna non lo portavo con me. 
In casa la privacy non esisteva, come non esiste nemmeno adesso. Una casa senza le chiavi alle porte, compresa quella del bagno,  dove se tieni la porta chiusa sei scortese, dove se te ne stai in camera tua hai qualcosa da nascondere.  Nonostante la mancanza di privacy nessuno ha mai scoperto i miei diari, o se lo ha fatto non me lo ha fatto notare, e io ai miei diari ho sempre detto la verità.  
Ho detto a lui che mi piaceva Piero, ho detto a lui che a scuola mi trovavo male, ho detto a lui i miei primi pensieri sul sesso e le mie impressioni sul primo pene visto da vicino.  Penso che i miei genitori impallidirebbero a leggere i miei pensieri al riguardo eppure quel diario c'è ancora. 

Non ho mai realizzato prima quanto mi piace scrivere e quanto mi serve scrivere ed è questo che voglio fare con questo blog d'ora in poi. Voglio scrivere di più per me e meno per lo scrivere in sé. 
Voglio uscire allo scoperto raccontando il mio passato, il presente e elucubrare sul mio futuro. 
Voglio farlo per me e basta. 
Me lo devo, in fondo.

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