Ero in metropolitana, entra un ragazzo bellissimo e per me è stato amore. Alto mascella quadrata riccioli biondi. Un amore! Che dire!
Prendo il telefono e informo mia sorella del momento serendipity di cui sono protagonista. E lei è tutta contenta, ma io so già che sto tipo non lo rivedrò mai più, quindi anche se mi sono lanciata in sguardi languidi e sorrisi, che lui non ha filato di striscio ovviamente, si è trattato di un amore morto sul nascere dal fato.
Così mentre io e mia sorella ci scrivevamo è venuta fuori la frase: Sperare non costa nulla.
Già non costa nulla.
Tentare non costa nulla è l'altra frase che caratterizza questo mio periodo di transizione che non sembra portare da nessuna parte. E' tutto un work in progress.
Mentre cerco uno straccio di tirocinio, anche non pagato alla faccia del #CoglioneNo, studio per un esame di stato chà e a Torino ha una media dei promossi del 10%, come correre verso un colino e sperare di passare dall'altra parte, sapendo che probabilmente sarai una delle particelle che rimangono dentro il colino.
Strana metafora.
Mando curriculum e portfoli a tutti gli studi della città, cerco negli annunci ecc.
La frase che mi dico ogni volta che rispondo a un concorso, un annuncio un'opportunità è: Tentar non nuoce. Perchè sinceramente non so che altro fare se non provare e provare e ancora provare a farmi un posto nel mondo. Nonostante io non sappia bene cosa voglio essere, chi sono oggi e cosa voglio per il mio futuro.
Tentar non nuoce, sperare non costa nulla.
Costa un sacco di fatica.
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