martedì 4 febbraio 2014

Noi siamo spartani parte 2. Bulli e madri

Giusto l'altra settimana ho condiviso qui alcune riflessioni sul bullismo ma devo fare un'aggiunta, è proprio necessario.

Oggi a pranzo tra una chiacchiera e l'altra si parlava di persone viziate e di persone a cui "hanno tolto le castagne dal fuoco" e di come questo abbia influito nella loro crescita. 
Togliere le castagne dal fuoco significa venire in aiuto di qualcuno per qualche problema, che lui vede come insormontabile e magari non lo è, e risolvere la situazione, senza che lui faccia qualcosa da solo per migliorare la sua condizione. 

Madre si gira verso di me e dice: Ti ricordi quando sei tornata a casa da scuola alle elementari e mi hai detto che i compagni ti picchiavano? Beh io mica sono venuta a scuola a parlare con le maestre! Così hai imparato a cavartela da sola. Ti ho detto che se loro tiravano pugni tu avresti dovuto tirare calci.Asserisce tutta fiera di sè!

Avevo rimosso sinceramente... 
Lei me lo ha fatto tornare in mente, grazie eh! 
Effettivamente sì, ricordo, ora che c'era una bambina di quelle con lo sviluppo precoce, alta venti centimetri più di me, i capelli crespi e una macchia rossa sulla guancia, grossa il doppio. Ce l'aveva con me per qualche motivo.
Mi ricordo che me le aveva date un paio di volte.
Tornata a casa ho detto a mia madre che questa mi picchiava. 

Il resto è storia, ho già scritto sopra...
Lei mi ha detto, quando le ho chiesto spiegazioni oggi, che io ci avrei fatto una brutta figura, che figura avrei fatto se avessi avuto mia madre a combattere le mie battaglie? 
Non avrei voluto sinceramente, ma avrei davvero voluto dirle oggi che una buona madre sarebbe andata a scuola e parlato con le maestre, dicendo che sua figlia era stata picchiata a scuola e che avrebbero dovuto fare meglio il  loro lavoro.

Madre non ricorda, ma mi ha fatto fare una figura di merda quando ha deciso finalmente di fare la madre, peccato che fosse 10 anni dopo. 
In quinta liceo ero molto stressata, come può essere ovvio, e lei è andata a un colloquio con i professori senza avvertirmi. Mentre era a colloquio ha parlato con la mia professoressa di filosofia, raccontandole la rava e la fava, che non ce la facevo con lo studio, che ero intrattabile, che stavo avendo un crollo nervoso. 
La professoressa è venuta a tirarmi fuori da una lezione dicendo che voleva parlarmi e mi ha detto che era molto preoccupata per il mio stato di salute psicologicamente e che se volevo parlare con qualcuno lei c'era. Era una persona molto gentile, ma io in quel momento feci la cosa più sbagliata del mondo, mi misi a piangere, fuori in un corridoio per fortuna vuoto, per la vergogna! 

Come ripeto alla fine si superano i bulli, la scuola e tante cose. Si diventa più forti. Se madre però avesse fatto il suo lavoro il momento in cui doveva farlo e non dieci anni dopo sicuramente sarebbe andata meglio.
Il problema è che le madri come la mia non le cambi se cambi scuola. 

Avanti Spartani, gettate i bulli giù nel pozzo come Leonida e con loro anche i vostri problemi, le vostre insicurezze e paure che sta sera ceneranno all'inferno. 
Per le madri devo ancora trovare una soluzione, ma vi farò sapere appena la scopro. 


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