mercoledì 26 giugno 2013

Sono stata tante cose, ma mai la realtà

Avete mai pensato a cosa sarete tra 5, 10, 20 anni?
E' una cosa che a me succede molto spesso, forse a causa del mio carattere o del segno zodiacale. 
C'è da dire che non mi sono mai immaginata come sono ora. Quindi non ci azzecco mai!
Avevo un'amica che mi diffidava dall' immaginarmi nel futuro, saggiamente, dicendomi che avrei avuto solo delusioni a causa di aspettative troppo alte costruite su elaborate seghe mentali. 
Ed eccomi qui ad un'età giovane, ma non più adolescente, che rimpiango le cose che non ho fatto quando era tempo, troppo impegnata tra le altre cose ad immaginare; e  vecchia dentro a causa delle molte esperienze vissute nella mia testa. Forse penserete che potrei affrontare qualsiasi cosa, ma queste esperienze immaginarie non qualificano per la vita reale. Nella mia testa ho avuto storie di amore romantico, travolgente. Ma non riesco a parlare con un ragazzo che mi piace nemmeno sotto tortura. (E sta cosa deve cambiare.) 
Sono stata orfana di entrambi i genitori, affidata a zii americani molto facoltosi, sono stata una studentessa in una high school che si manteneva  facendo la modella, sono stata una stilista. Sono stata un architetto famoso, sono stata una pasticcera e uno chef. Sono stata madre, sono stata figlia, sono stata vedova. Sono stata malata e sono guarita. Sono stata la bella contesa tra due ragazzi, sono stata contesa tra ragazze. Sono stata insieme a Harry Potter a combattere Voldemort, sono stata Bella che scopre se stessa attraverso il rapporto con Edward, sono stata Catniss che si offre volontaria per la sorella. Sono stata Julia Roberts che incontra Richard Gere in Pretty Woman. Sono stata tante cose e mai nessuna reale. Il mio cuore è pieno di emozioni che in realtà non sono esistite. Se raccontassi ad alta voce ciò che  immagino, senza alcun controllo, senza alcun freno probabilmente molte persone direbbero che sono da internare. 
L'immaginazione è una parte di me, una parte importante, fondamentale. Se mi togliessero l'immaginazione probabilmente non potrei sopravvivere una settimana. La spinta creativa che mi nasce dentro quando sono inquieta fa quasi male se non riesco a darle sfogo, e allora ringrazio quando ci sono pennelli e colori, matite e fogli, attrezzi e fili di ferro, una penna e un foglio per scrivere. Non ho ben chiaro cosa ne sarà della mia vita, ora che il mio percorso di studi si sta concludendo. Sì ok dovrei fare il lavoro per il quale ho studiato cinque anni, ma ciò che mi immagino dopo la laurea, penso sia frutto di fantasia. Non entrerò mai a far parte del mondo del cinema, dato che di cinema non so nulla, non so da dove si comincia e dove si va per iniziare. Non sarò un architetto o un designer di tendenza che ha la sua vita divisa in Italia America e Giappone. Non sarò il medico che fa operazioni al cervello di importanza mondiale. Non so cosa sarò e questo mi spaventa a morte. Il mio cervellino si affatica ad immaginarmi, generalmente a cena con vecchi amici e compagni di scuola, durante la quale io cerco di spiegare, suscitando l'interesse di tutti , il mio complicatissimo e fighissimo lavoro, senza vantarmene, ma suscitando grandi complimenti. Questo non accadrà mai e un' po sono delusa da me che non riesco a essere realista e con la realtà che non è all'altezza di me. 

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